T2 La caverna e il prigioniero liberato

(dal libro VII della “Repubblica” delinea il processo di formazione del filosofo, futuro governante)

Dalla “Repubblica”

Come vivono i prigionieri nella caverna? Abbiamo già visto (pp. 180-182) come è strutturata la caverna, cosa accade al prigioniero che si libera e il significato del mito. Qui viene riportata la traduzione del testo originale e viene trattato più ampiamente il ritorno nella caverna: il prigioniero liberato, dopo che ha ammirato lo splendore del sole, esita a tornare nella caverna buia, dove farebbe fatica ad adattarsi di nuovo all’oscurità. I vecchi compagni lo deriderebbero perché non vede bene e lo minaccerebbero addirittura di morte nel momento in cui cercasse di rivelare loro la verità. Platone infine mette in guardia dallo schernire chi si mostra disorientato e turbato. Questo può avvenire per due motivi opposti: colui che viene deriso può essere privo di educazione e di risorse, ma può anche possedere una conoscenza superiore che lo mette a disagio nel mondo sensibile dell’opinione.

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