La teoria delle idee

T3 L’idea del bene                                                        pag. 143              Similitudine fra il bene e il sole:

Bene (mondo intelligibile)>>>>>>>>>>>>>Sole (mondo sensibile)

Intelletto>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>> Vista

Idee (cose intelligibili)>>>>>>>>>>>>>>>>>Cose visibili (sensibili)

 

Il bene concede verità alle idee (e conoscibilità da parte dell’intelletto umano), mentre le cose sensibili, soggette al divenire sono oggetto di opinione, ma non di conoscenza certa.

 

2- La concezione della conoscenza (gnoseologia platonica)

 

La conoscenza come reminiscenza

Nel “Menone” per spiegare come l’uomo può pervenire alla conoscenza delle idee eterne e immutabili Platone ricorre ad un mito che si rifà alla dottrina della reincarnazione delle anime (presente nell’orfismo, nella cultura orientale e nei pitagorici). L’anima (psyché) preesiste nel mondo ideale, dove conosce le idee. Con la nascita e l’incarnazione cade nell’oblio e solo se ben guidata può tornare alla sapienza che aveva nel mondo ideale. Quindi l’anima (“congenere” alle idee) più che conoscere ricorda (reminiscenza o anamnesi) le idee che aveva dimenticato con la nascita e che l’esperienza sensibile aiuta a far riaffiorare alla memoria (esempio dello schiavo ignorante che, se ben guidato, riesce a dimostrare il teorema di Pitagora). Il dialogo filosofico è lo strumento per la reminiscenza delle idee.

 

La corrispondenza tra dualismo ontologico e dualismo gnoseologico

Accanto all’essere eterno ed immutabile (derivato da Parmenide) Platone pensa a un mondo sensibile del divenire (dualismo ontologico). Mentre al primo corrisponde una conoscenza stabile e universale, al secondo corrisponde la conoscenza fallace dell’opinione (dualismo gnoseologico). Vedi schema:

DUALISMO                                                          DUALISMO

GNOSEOLOGICO                                                ONTOLOGICO

(piano del conoscere)                                                                             (piano dell’essere)

 

La scienza (epistéme)>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>> il mondo delle idee

Perfetta e immutabile>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>> (perfette e immutabili)

 

L’opinione (dòxa)>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>> (il mondo delle cose)

Imperfetta e mutevole>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>> (mutevoli e imperfette)

 

Nel piano ontologico al di sotto del mondo sensibile Platone pone il nulla (il non essere) a cui sul piano gnoseologico corrisponde l’inconoscibile. V. schema:

 

Piano del CONOSCERE                                                              Piano dell’ESSERE

SCIENZA>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>> MONDO DELLE IDEE

OPINIONE>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>> MONDO SENSIBILE

IGNORANZA>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>> NULLA (NON ESSERE)

 

I gradi del conoscere

Nella conoscenza sensibile 2 livelli:

1.     La congettura o immaginazione (supposizioni infondate)

2.     La credenza (probabile) ha per oggetto le cose sensibili

Nella conoscenza razionale 2 livelli:

1.     La ragione scientifica o discorsiva ha per oggetto numeri, proporzioni, figure

2.     L’intelligenza filosofica o noetica ha per oggetto idee-valori (bene, vero, uno)

Le persone comuni accedono ai primi due gradi, i matematici al terzo (ragione scientifica) e solo i sapienti accedono al quarto, la nòesis o intellezione filosofica.

 

La dialettica

Secondo Platone è la regina delle scienze e la tecnica propria della filosofia che permette di comprendere e contemplare l’articolazione del mondo ideale. Il termine “dialettica” deriva dal “dialogo” filosofico che consente, attraverso domande e risposte, di giungere a stabilire quale sia l’essenza delle cose e le relazioni tra di esse (p.es. idee che si connettono come Socrate-filosofo e idee che si respingono, come bene-male).

 

Il procedimento dicotomico

Platone nel “Fedro” individua nella dialettica un duplice movimento di sintesi e di analisi:

·      La sintesi: ricondurre ad un’unica forma ciò che è molteplice e disseminato

·      L’analisi: divisione dell’idea nelle sue varie articolazioni interne

Nel “Sofista” delinea il procedimento dicotomico (= di divisione, separazione) per individuare gli elementi utili alla definizione cercata.

Nella stessa opera propone una definizione dei sofisti in relazione al concetto di “caccia” (riferito ad acquisire allievi – vedi schema a pag.150)

Attraverso la dialettica il filosofo giunge a individuare il posto che ciascuna idea occupa nella struttura gerarchica della dimensione intelligibile.

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