I CONCETTI E LE DOMANDE
6 – La logica
(quali sono i principi e le regole
alla base di un corretto ragionamento?)
Logica: da lògos (parola, discorso, pensiero) – termine coniato dopo
Aristotele
Analitica: da analyo (divido, scompongo, sciolgo) – così definiva Aristotele
questa parte importante della sua opera
La forma dei
ragionamenti
La logica non è una delle scienze teoretiche,
ma si occupa della forma dei ragionamenti che esse usano. La logica studia l’”inferenza”, ossia il passaggio da premesse conosciute
e affidabili ad una conclusione nuova e valida.
Le opere di logica
Raccolte da Apollonio Rodio e successivamente denominate òrganon=strumento,
le opere di Aristotele sulla logica rappresentano lo studio della struttura del pensiero razionale. La logica si propone di cogliere “la verità” delle cose: rapporto di
necessità fra le forme del pensiero e le forme dell’essere (interdipendenza fra logica e
metafisica).
La logica dei concetti
Concetti: unità minime dei
ragionamenti dotate di significato. Esprimono la natura o “essenza” delle cose. (p.es. città
indica luoghi come Milano, Roma, Parigi ecc.)
Questa è un’estensione (insieme di oggetti a cui si
estende il concetto), mentre per intensione Aristotele
intende le caratteristiche che identificano un concetto distinguendolo dagli
altri (p.es. “l’uomo è un animale razionale” è una definizione intensionale perché
comprende le qualità essenziali di ogni uomo).
L’estensione corrisponde alla
funzione “denotativa” del concetto, mentre l’intensione corrisponde alla
comprensione del significato del concetto.
Classificazione dei concetti:
Genere: classe
generale che contiene varie specie (maggiore estensione e intensione limitata)
Specie: classe di
concetti che si differenziano dalle altre specie all’interno di un genere
(maggiore intensione e minore estensione).
Aristotele propone una scala dei
concetti (che corrisponde alla scala degli enti) che va dalla sostanza prima (massima intensione e minima estensione) ai generi sommi (categorie che hanno il massimo di estensione e il
minimo di intensione).
La logica delle
proposizioni
Nel processo logico si ha una composizione di più concetti in proposizioni.
Struttura logica e grammaticale di
una proposizione:
p.es. “Socrate è un uomo”: il primo
termine è il soggetto, il secondo ciò che di esso viene predicato. Si tratta di
una proposizione dichiarativa affermativa.
Le proposizioni
dichiarative o apofantiche
Qualitativamente le
proposizioni possono essere affermative (p.es. la
neve è bianca) o negative (p.es. la
neve non è verde).
Quantitativamente le
proposizioni possono essere universali (p.es.
tutti gli uomini sono razionali), particolari (p.es.
alcuni uomini sono virtuosi) e singolari (p.es.
Socrate è filosofo). V. schema pag. 295
Forma generale delle
proposizioni dichiarative:
1.
Il quantificatore: tutti, nessuno, qualche
2.
Il termine soggetto
3.
La copula
4.
Il termine predicato
Il quadrato logico
Si tratta di uno schema delle proposizioni dichiarative
elaborato dai logici medievali. Nello schema vengono usate le prime due vocali
dei verbi latini adfirmo (io affermo)
e nego (io nego).
· A =
proposizioni universali affermative
· I =
proposizioni particolari affermative
· E =
proposizioni universali negative
· O =
proposizioni particolari negative
V. il quadrato degli
opposti pag. 296
Due proposizioni
sono contraddittorie se differiscono
sia per quantità sia per qualità
Due proposizioni
sono contrarie se differiscono
per qualità, ma sono identiche per quantità
Due proposizioni contraddittorie non possono essere entrambe
vere o entrambe false
Due proposizioni contrarie possono non essere entrambe vere,
ma possono essere entrambe false.
La contraddizione
è la forma di opposizione più forte,
la contrarietà lo è di meno.
Inoltre:
Proposizioni
subcontrarie: hanno uguale
quantità (stesso soggetto e predicato particolare) ma diversa qualità
(l’una positiva, l’altra negativa)
Proposizioni
subalterne: hanno la
stessa qualità ma differiscono nella quantità
Il principio di non
contraddizione
Assioma su cui basa tutto il sapere secondo Aristotele: è impossibile che una stessa cosa insieme sia e non sia.
È
applicabile ai ragionamenti e alle cose:
pertanto è un principio logico e un principio metafisico
Non è applicabile alle proposizioni
subcontrarie, mentre è applicabile alle contrarie e contraddittorie
Vale fra due proposizioni contrarie o
contraddittorie (una delle due deve essere necessariamente vera, l’altra falsa). P.es.
fra le due proposizioni: “tutti gli uomini sono felici” e “qualche uomo non è
felice” è vera o l’una o l’altra. Non c’è una terza possibilità: principio
del terzo escluso (tertium non datur).
La logica dei ragionamenti
Dal concetto alla proposizione, si passa ai
ragionamenti (connessione delle proposizioni in un discorso)
1.
Ragionamenti deduttivi: partono da premesse
universali per giungere a conclusioni di carattere particolare (p.es. tutti gli
uomini sono mortali, quindi anch’io sono mortale). Producono inferenze conclusive
e necessarie
2.
Ragionamenti induttivi: partono da casi
particolari per arrivare a conclusioni generali (p.es. i corvi di
Bolzano sono neri, ma anche quelli di altre città, dell’Europa, di altri
continenti e quindi tutti i corvi sono neri). Producono prove probabili ma non
sono conclusivi né necessari
Il sillogismo
È la forma più importante di ragionamento
deduttivo e consta di una premessa maggiore, una premessa minore e una
conclusione
Es. di struttura del sillogismo:
1.
Tutti gli uomini sono mortali (premessa maggiore)
2.
Socrate è un uomo (premessa minore)
3.
Socrate è mortale (conclusione)
La coerenza formale
Bisogna distinguere la validità del sillogismo
(correttezza della procedura formale) dalla verità o falsità dei suoi
enunciati.
La verità o falsità di un sillogismo
dipende dalla verità o falsità delle sue premesse
p.es. “ogni animale è immortale” (premessa maggiore)
– “ogni uomo è animale” (premessa minore) – “ogni uomo è immortale”
(conclusione): è formalmente corretto ma falso perché falsa è la premessa
maggiore.
Aristotele ammette che esistono alcune verità
prime, universali ed evidenti che l’intelletto intuisce, come il principio di
identità (A=A) o il principio del terzo escluso (A è B o non B, tertium non
datur)
Altri principi primi sono le definizioni (esprimono
l’essenza degli enti) e gli assiomi (ogni scienza ne ha e sono principi indimostrabili).
La dialettica
Per Aristotele la dialettica è la scienza della
discussione e della confutazione. Le premesse del sillogismo dialettico sono
opinabili (non vere né necessarie) e pertanto non possiede il rigore della
dimostrazione scientifica.
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