I CONCETTI E LE DOMANDE

2 – La teoria dell’assolutismo politico

Quali sono le condizioni per garantire la pace e il benessere della società? (la concezione politica di Hobbes)

 

Lo stato di natura

Secondo Hobbes, prima che si formi la società, nel c.d. “stato di natura”, l’uomo è un essere corporeo dotato di ragione (capacità di calcolo) e sentimenti (dominano il bisogno e il timore): contrasta con la visione aristotelica dell’uomo come “animale politico”. In questa condizione ognuno mira a procurarsi ciò che serve alla propria sopravvivenza e autoconservazione, in una situazione di “guerra di tutti contro tutti”. Non esiste limite al diritto dell’individuo (diritto naturale) e, in questa condizione di sopraffazione e di terrore, la vita dell’uomo è solitaria, misera, brutale e breve.

 

L’esperienza dell’ostilità e del conflitto

Hobbes osserva che nel suo tempo la gente si chiude in casa a chiave, se viaggia è armata o si procura una scorta; i re e i governi si armano, hanno fortificazioni alle frontiere e servizi di spionaggio. Questo prova che gli uomini sono naturalmente predisposti alla guerra e che nello “stato di natura” si sarebbe giunti all’estinzione del genere umano, se non ci fosse una forma di potere superiore a regolamentare i rapporti tra gli individui.

 

L’uscita dallo stato di natura e l’origine della società civile

La libertà soggettiva illimitata e la guerra di tutti contro tutti portano alla distruzione del genere umano e pertanto la “ragione naturale” suggerisce alcune “leggi naturali” che permettono di uscire dallo “stato di natura”:

·      Ricerca della pace

·      Ciascuno deve avere tanta libertà rispetto agli altri quanta è concessa agli altri rispetto a lui

·      I patti devono essere rispettati (pacta servanda sunt)

Da questi 3 principi derivano altre leggi, p.es.:

·      Giustizia: rispettare le regole stabilita

·      Uguaglianza

·      Istituzione di un “arbitro” o giudice che dirime le controversie

Il patto di unione e il patto di sottomissione

·      Il patto di unione consiste nel dirigere a uno stesso fine e al bene comune tutte le azioni (ma il bene privato può risultare discordante da quello collettivo).

·      La differenza fra la comunità umana e quella animale: tra gli uomini il bene individuale, consistente nel primeggiare sugli altri contrasta con il benessere comune, al contrario di quello che accade ad esempio alle api e alle formiche.

·      La necessità del patto di sottomissione: gli uomini conferiscono tutto il proprio diritto e la propria forza a un singolo o ad un’assemblea (delega del potere in cambio di sicurezza).

 

Il Leviatano

È una creatura terribile e mostruosa dell’Antico Testamento (Libro di Giobbe), che Hobbes paragona al potere sovrano del re a cui i sudditi sono sottomessi.

Questo ruolo sovrano dell’autorità può avvenire in due modi:

·      Lo stato per autorità, patriarcale e dispotico che prevede l’impiego della forza

·      Lo stato che deriva da un accordo tra le persone che si assoggettano volontariamente ad un’autorità (posizione vicina al giusnaturalismo moderno – passaggio dallo stato di natura allo stato civile mediante un patto -).

 

La monarchia come migliore forma di governo

Secondo Hobbes il potere può essere esercitato da:

·      Un solo uomo (monarchia, preferibile)

·      Un gruppo di uomini (l’aristocrazia)

·      Un’assemblea (democrazia)

Altre forme di governo che rappresentano la degenerazione delle precedenti sono la tirannia, l’oligarchia, l’anarchia.

Hobbes preferisce la monarchia poiché il re non agisce per il proprio interesse privato a scapito di quello pubblico (non trarrebbe giovamento dalla povertà dei cittadini) e può decidere in segretezza, evitando dannose fughe di notizie. Limiti della monarchia: il re può essere incapace e aver bisogno di un tutore.

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