I CONCETTI E LE DOMANDE
5 La Poetica
Qual è la funzione dell’arte? Pag.278
L’indagine specifica
sulle arti
Le arti fanno parte delle scienze poietiche o produttive. Dei due volumi di Aristotele sulla
poetica, ci è pervenuto solo quello che tratta della poesia epica e tragica.
La naturale tendenza
degli uomini alla rappresentazione
In quanto scienze poietiche, le arti hanno come oggetto il
possibile, come metodo un ragionamento non dimostrativo e come scopo la
produzione di oggetti che possiedono un’esistenza autonoma.
L’arte è:
1. Un’attività libera
2. Un’attitudine naturale dell’uomo
3. Fonte di diletto in quanto modo
privilegiato di conoscere la realtà
L’universalità dell’opera
d’arte.
Per Aristotele l’arte è imitazione,
ma non nel senso negativo di Platone (imitazione di un’imitazione), bensì forma di conoscenza prossima alla filosofia
e superiore alla storia.
La poesia imita gli eventi del mondo reale trascrivendo i fatti in uno spazio strutturato (quello
dell’opera letteraria) in tre momenti:
1. Inizio (o esordio)
2. Sviluppo
3. Conclusione
Per i greci antichi non l’infinito, ma il finito
rappresentava la perfezione, che pertanto appartiene anche al testo poetico (v.
la struttura dell’Iliade e dell’Odissea).
L’arte come forma di
conoscenza superiore alla storia
L’arte non ha come oggetto il “vero” bensì il “verisimile”
cioè quello che potrebbe accadere secondo verosimiglianza e necessità.
Con le emozioni che suscita coglie l’essenza delle cose,
il loro significato universale e profondo e pertanto è superiore alla
storia e più affine alla filosofia (anche se con modalità diversa
rispetto alla conoscenza concettuale e dimostrativa).
Aristotele elabora delle regole del comportamento poetico
(seguite nei secoli seguenti). Le “tre
unità”: di azione, di tempo e di luogo.
La funzione catartica della tragedia
Per Aristotele la
rappresentazione delle passioni umane ha una funzione estremamente positiva,
definita “catartica” (a differenza di Platone che considerava pericoloso
rappresentare passioni violente o moralmente riprovevoli perché poteva indurre
imitazione). Nella catarsi
lo spettatore si purifica dalle
passioni che lo tormentano: sentimenti negativi ed estremi come
l’aggressività, la gelosia, la paura, vengono attenuati e liberati attraverso
l’esperienza artistica.
Come si ottiene la
catarsi?
Nella medicina di Ippocrate la catarsi era riferita
all’eliminazione di un umore nocivo. In rituali religiosi (come quelli legati
al culto di Bacco) attraverso le danze sfrenate e l’ebbrezza veniva esorcizzato
il malessere e recuperato l’equilibrio.
Secondo Aristotele il poeta deve immaginare gli esiti
psicologici che la sua arte avrà sul pubblico e l’”entusiasmo” (=invasamento da parte del dio) agendo
sulle due principali emozioni: la paura
e la pietà.
Il pàthos deriva dalla commozione profonda per il dramma
dell’esistenza umana.
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